| a proposito di metrica, io non ho, come molti, l'incubo ricorrente dell'esame di maturità, se non per quanto riguarda la prova di educazione fisica (eh, sì, si faceva anche quella, oltre ad essere esaminati su tutte le materie, scritte e orali, e sul programma di tutti gli ultimi tre anni) e tra chi mi legge solo Electra può capire il perché: gonna a pieghe, con sotto mutandoni neri con elastico in vita e al polpaccio .... il vero incubo è, invece, ricordare il pre-esame scritto del primo esame di latino all' Università: il prof. Dellacorte, il più insigne latinista italiano del tempo, voleva, però, scremare gli studenti prima che si presentassero all'orale e i poveretti dovevano prima superare una prova a domandine sui testi latini letti integralmente (un'infinità), tra le quali ce n'era una che chiedeva quale era l'albero che cresceva nel giardino della villa di Augusto (Svetonio, Vite dei Cesari), di cui ignoro ancora oggi la risposta e, poi, un terrificante dettato di metrica (senza, quindi, tempo per pensare, istantaneo), che chiedeva, ad esempio: asclepiadeo minore - strofa alcaica - ecc. ecc. ... veramente angosciante e, soprattutto, assurdo rispetto alla vastità degli autori, delle tematiche, delle opere e delle correnti della letteratura latina e dei testi da leggere ... di ben altra soddisfazione, poi, arrivare davanti a lui, il celebre prof., e poter ragionare delle opere di Ovidio (lì'importanza dell' "Ars amatoria", la bellezza delle "Metanorfosi", ecc. ecc.), la sua passione
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