| DOPO L’URAGANO
E d’improvviso, nera come il nulla, fredda come la neve quando gela, paurosa come una foresta brulla
di notte, la sinistra Signora in una tela grezza come un sudario, sogghignando, spiegò sul mondo una crudele vela,
prese nella sua barca come, quando e chi volle e, inesorabilmente, spense la vita dietro sé, passando.
La paura e il dolore, gradualmente, sconvolsero la vita quotidiana. Non più rapporti umani, solamente
maschere, schermi, cenni alla lontana, case come caverne contro belve ansanti, ritmi sconvolti della settimana.
Ma non abbiam, forse, scoperto quanti cuori pulsavano al ritmo affrettato del nostro, quante mani innanti
erano tese ed ogni fiore dato colorava l’attesa del domani, di un cielo più sereno, illuminato
dalla speranza negli esseri umani. E, in fondo, non abbiamo anche capito quanti impegni e progetti sono vani?
Se la vita è la trama di un ordito fatto di fili fragili e sottili, ogni singolo istante vale un rito.
La vita non è sogno, che cancelli, non è un disco con il tasto replay. Diamo valore ai giorni, brutti o belli.
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