L'uroboros è ripreso anche nel libro di Michael Ende "La Storia Infinita", come simbolo della ciclicità e della ripetizione degli eventi dell'universo.
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Lo storico Giambattista Vico con la sua teoria dei "corsi e ricorsi storici" affermò che lo sviluppo di ogni popolo si evolve sempre secondo livelli progressivi e sempre uguali. La storia umana non va avanti né verso il meglio, né verso il peggio, ma semplicemente "va", fino all'estinzione di quel dato popolo, nella cui nicchia spazio-temporale se ne inserirà un altro.
Allargando il discorso, Vico arrivò a identificare all'interno delle varie epoche umane dei punti in comune, dei "momenti definitivi", tali da potergli far affermare che la Storia stessa si ripete, secondo cicli sempre uguali a se stessi. Vico vide nell'imbarbarimento della propria epoca un "ricorso" della barbarie preistorica, ed arrivò a chiamarlo "la barbarie seconda".
"Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma." diceva Antoine Lavoisier, intendendo come ogni energia prodotta, a prescindere dalla sua natura, sia soggetta a trasformarsi e a non annullarsi mai del tutto.
"Repetita iuvant", dicevano i latini. Nel senso che "le cose ripetute aiutano". E se lo dicevano i latini, doveva essere vero per forza...
"Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. E non sono nemmeno tanto sicuro della prima." (Albert Einstein)
[SPOILER]Non mi direte che le altre voci le avete fatte tutte da voi?