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Elettra o Electra

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icon4  view post Posted on 22/6/2011, 07:11     +1   +1   -1
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Oltre l'Emozione

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...perdonatemi questo " excursus " un po' da megalomane!




R. Strauss : Elektra's death dance (Leonie Rysanek)



Nella mitologia il nome Elettra o meglio Electra è presente parecchie volte e molti sono i personaggi con questo nome.

1)Elettra, una delle Pleiadi, figlia di Atlante e Pleione, da Zeus divenne madre di Giasone e di Dardano fondatore di Troia. Si dice che dopo la distruzione della città non abbia più voluto comparire, infatti questa stella delle Pleiadi è molto fosca.

2)Elettra (lo zampillare dell'acqua) è una ninfa oceanina, figlia del titano Oceano e della titanide Teti, una delle Oceanine. Con Taumante generò Iride (personificazione dell'arcobaleno) e le tre Arpie: Aello, Ocipete e Celeno.Secondo Omero Elettra e Zeus concepirono Dardano, capostipite dei re di Troia, e perciò detti Dardanidi.


3)Elettra sorella di Cadmo la quale diede il nome ad una delle porte di Tebe.

4)Elettra figlia di Edipo e di Giocasta e sorella di Antigone.

5)Elettra figlia di Agamennone e sorella di Oreste e di Ifigenia. Salvò il fratello dal furore di Egisto che voleva ucciderlo.Uccise assieme al fratello la madre Clitennestra ed il patrigno Egisto vendicando, così, la morte del padre
Sposò Pilade da cui ebbe Strofio e Medone.

Quest'ultima è senz'altro la più conosciuta.*

Elettra è un personaggio della mitologia greca. Era figlia di Agamennone e Clitennestra, sorella di Oreste, Crisotemi e Ifigenia. Dopo la morte del padre Agamennone per mano di Egisto e con il contributo della stessa Clitennestra, Elettra istiga il fratello Oreste a vendicare il padre. Pilade, figlio di una sorella di Agamennone, Anassibia, e cugino di Oreste, segue il cugino a Tebe per compiere l'assassinio. Elettra dopo di ciò sposerà Pilade. Con l'assassinio di Egisto un altro tassello della maledizione che Mirtilo aveva scagliato contro Pelope e i suoi discendenti si era aggiunto agli altri che avevano contraddistinto l'odio fra Atreo e Tieste.

La figura di Elettra ha ispirato numerose opere letterarie. In Attica, dove i Pelopidi erano di casa, la tragedia di Sofocle ha avuto un forte consenso. Prima di Sofocle, il dramma di Elettra e della sua famiglia venne portato in scena da Eschilo che vi dedicò una trilogia intitolata "Orestèa" : il primo dramma ("Agamennone") raccontava l'omicidio di Agamennone da parte di Clitemnestra ed Egisto, suo amante; il secondo ("Coefore") riproponeva il matricidio di Clitemnestra e l'omicidio di Egisto perpetrati da Oreste; il terzo ("Eumenidi") vede l'assoluzione di Oreste dall'orrendo crimine commesso grazie all'istituzione da parte di Atena del tribunale dell'Areopago. Infine anche Euripide dedicò ad Elettra una tragedia intitolata all'eroina stessa, dando voce a una mentalità che è ormai sempre più distante da quella eschilea.




Etimologia


Deriva dal nome greco Elektra, latinizzato in Electra, dal greco "elektro", ambra, ma anche materiale che risplende. Il suo etimo è in comune con la parola "elettricità", considerando che i primi fenomeni elettrostatici vennero scoperti proprio grazie all'ambra.


Elettra nell'arte



•Agamennone - Tragedia di Vittorio Alfieri
•Coefore - Tragedia di Eschilo
•Elettra - Tragedia di Prosper Jolyot de Crébillon
•Elettra - Tragedia di Euripide
•Elettra (Electre) - Tragedia di Benito Pérez Galdós
•Elettra - Opera di Jean Giraudoux
•Elettra (Électre) - Opera lirica di André-Ernest-Modeste Grétry
•Elettra (Elektre) - Opera lirica di Johann Christian Friedrich Haeffner
•Elettra (Elektre) - Tragedia di Hugo von Hofmannsthal
•Elettra (Électre) - Opera lirica di Jean-Baptiste Lemoyne
•Elettra (Électre) - Tragedia con cori di Rochefort, musiche di Françoise-Joseph Gossec
•Elettra - Tragedia di Sofocle
•Elettra (Elektre) - Opera lirica di Richard Strauss
•Il lutto si addice ad Elettra (Mourning Becomes Electra) - Opera di Eugene Gladstone O'Neill
•Oreste - Tragedia di Vittorio Alfieri
•Orestea - Tragedia di Stesicoro
.Elettra Dante Alighieri Inf. IV, 121
Cerchio 1- Limbo - Spiriti Magni

Astronomia

130 Elektra (in italiano 130 Elettra) è un grande asteroide della Fascia principale esterna. Ha probabilmente una composizione simile a quella di Ceres.
Elektra fu scoperto il 17 febbraio 1873 da Christian Heinrich Friedrich Peters dall'osservatorio dell'Hamilton College di Clinton (New York, Usa). Fu battezzato così in onore di Elettra, una figura della mitologia greca, figlia di Agamennone e Clitennestra.
Nel 2003, il telescopio Keck II ha individuato una piccola luna di Elektra. Il satellite, con un diametro pari a 4 km, orbita a una distanza di circa 1 170 km. In attesa di un eventuale nome ufficiale, ha ricevuto la designazione provvisoria S/2003 (130) 1.


Psicanalisi


Complesso di Elettra

Amore per il padre da parte della figlia, accompagnato da sentimenti di gelosia e di rivalità verso la madre. La definizione di "complesso di Elettra" di Carl Gustav Jung è la controparte femminile del complesso di Edipo di Sigmund Freud e affonda le proprie radici nella mitologia greca.
Ricerche antropologiche hanno dimostrato che i complessi di Elettra e di Edipo (Il complesso di Edipo:Sigmund Freud sosteneva che i primi cinque anni di vita del bambino sono dominati psicologicamente dal cosiddetto complesso di Edipo. Dopo la prima grande frustrazione che il bambino subisce con lo svezzamento, ne subentra una nuova nel momento in cui egli, ancora fortemente legato alla madre, si accorge che questa non riversa tutto il suo affetto su di lui, ma anche sul padre.
Questa frustrazione porta il bambino a essere attratto dal genitore di sesso opposto e lo induce a porsi in un atteggiamento di rivalità ostile nei confronti di quello del medesimo sesso.
Il periodo critico è piuttosto lungo e risulta più difficile per le femmine che per i maschi: la bambina deve infatti trasferire il suo affetto dalla madre, cioè il primo oggetto d'amore, alla figura paterna.
Il complesso edipico lascia tracce di sè anche negli individui adulti, sia in quelli psicologicamente stabili sia nei soggetti nevrotici. Secondo gli psicanalisti, le nevrosi nascono appunto dal mancato superamento della fase edipica infantile o da uno sbagliato indirizzo delle sue immediate conseguenze )dipendono strettamente dalle caratteristiche della cultura entro cui il soggetto vive e quindi non è universale.

* Elettra sula tomba di Agamennone
William Blake Richmond (1874)

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Elettra sulla tomba di Agamennone,
opera di Frederic Leighton, 1869,
collezione privata.

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Giorgio de Chirico: Oreste ed Elettra
olio su tela, 1948

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un po' di autostima ogni tanto ci vuole, Ele cara!

della serie, il destino nel nome...
 
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Illustrazione al Canto IV, Priamo della Quercia (XV secolo)

INFERNO - Canto IV
Il nobile castello degli spiriti magni


Il castello degli spiriti magni - vv. 106 - 151

Essi arrivano così ai piedi di un nobile castello, con sette cerchie di mura e un fossato con un bel fiumicello; essi lo attraversano camminandoci sopra come su terra dura, poi attraversano sette porte fino a un prato con una fresca vegetazione: sull'interpretazione di questi numeri simbolici si è scritto molto senza trovare però un'insindacabile soluzione. Simile ai Campi elisi virgiliani, molto probabilmente il castello rappresenta la nobiltà umana, basata sulle quattro virtù morali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza) unite alle tre virtù intellettuali (intelligenza, scienza e sapienza); sono escluse le virtù teologali, le uniche che mancarono a queste anime; oppure le sette cinte/porte sono le arti liberali e il castello rappresenta la scienza; o ancora il castello della filosofia con le sue sette ramificazioni. Per quanto riguarda il fiumicello esso sarebbe un ostacolo alla nobiltà, passato con facilità dai poeti, che potrebbe rappresentare i beni terreni o la vanità o altro. La luce stessa attorno al castello è un simbolo di conoscenza.

Nel castello sono ospitate persone che esprimono autorità, che hanno occhi tardi e gravi, cioè lenti e dignitosi, che parlano raramente e quando lo fanno hanno voci soavi. Dante e gli altri allora escono e salgono su un monticello verdeggiante dal quale fosse possibile vedere tutti gli abitanti del castello. Inizia poi l'elencazione degli spiriti magni.

Prima Dante elenca alcuni troiani, dai quali discesero i romani, popolo privilegiato da Dio perché fondatore di Roma che sarà il caput mundi tramite il papato. Essi sono:

Elettra, progenitrice dei troiani, con molti compagni tra i quali
Ettore
Enea
Cesare armato e con gli occhi minacciosi (grifagni)
Poi due vergini guerriere virgiliane:

Camilla
Pantasilea
Gli spiriti magni, pagina del Codex Altonensis Canto 4, Giovanni Stradano, 1587Continuando con la storia romana, mitologica o reale, ci sono:

Re Latino
Lavinia
Bruto (che cacciò Tarquinio il Superbo)
Lucrezia
Giulia
Marzia
Cornelia
Isolato, perché di una civiltà diversa, sta il grande comandante musulmano:

Saladino
Dopo i nobili secondo alcuni critici di azione si passa ai nobili di pensiero, ovvero i filosofi:

Aristotele, indicato come 'l maestro di color che sanno / seder tra filosofica famiglia
Socrate
Platone (questi ultimi che stanno più avanti degli altri, perché più importanti)
Democrito (che 'l mondo a caso pone)
Diogene il Cinico (non è certa l'attribuzione)
Anassagora
Talete
Empedocle
Eraclito
Zenone (non si sa quale)
Seguono un naturalista:

Dioscoride
Poi di nuovo poeti e scrittori:

Orfeo
Cicerone (Tulïo)
Lino
Seneca
Matematici e astronomi:

Euclide
Tolomeo
Medici:

Ippocrate
Avicenna
Galeno
Infine il commentatore di Aristotele:

Averroè (terzo personaggio musulmano della serie)
Dante chiude dicendo che non può ritrarre tutti (ha già impiegato nove terzine per l'elenco), perché lo incalza il lungo tema, cioè il lungo viaggio da narrare, che spesso gli farà trascurare alcune delle cose "accadute". La compagnie dei sei quindi si divide in due: Dante e Virgilio si allontanano per altra via, fuori dalla quiete dell'aere che trema (per i sospiri, come detto a inizio di canto) e fuori dalla luce.




...Colà diritto, sovra 'l verde smalto,
mi fuor mostrati li spiriti magni,
che del vedere in me stesso m'essalto.
I' vidi Eletra con molti compagni,
tra ' quai conobbi Ettòr ed Enea,
Cesare armato con li occhi grifagni...

( E Dante vide Elettra, madre di Dardano fondatore di Troia con i Troiani suoi discendenti, anch'essi fra i tanti reincarnati in questa fine di un'Era. E vide Cesare "armato" nel senso che conservava ancora la combattività di un tempo e gli occhi grifagni, da grifone, uccello dagli occhi chiari che, come dice il Buti, nell'ira diventano rossi. )

 
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Molti luoghi.. nessuno dei quali, in fondo, mi è poi tanto lontano!:-)

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Davvero nomen omen! Ahahah!
Si narra che la cuspide delle piramidi fosse in Elektron. Ma non era ambra, in qeusto caso..
Probabilmente era un alega di oro e d'argento, talmente luminosa da illuminare l'intiera valle del Nilo.
Anche molti obelischi, in seguito, vennero realizzati costruendo un cuspide d'oro (qeullo detto "Di Mussolini", al Foro Italico, pare la avesse in tale metallo prezioso, ma poi, con la campagna dell'Oro alla Patria, fu "segretamente" sostituita con una più modesta di rame dorato. Sembra sia una leggenda metropolitana, ma non ho notizie in merito;-)
Bel pezzo ed ottima documentazione! Brava!
La figlia di Guglielmo Marconi, manco a farlo apposta, si chiamava Elettra.. Curioso: oppure no?;-)
Andrea
 
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" ... La figlia di Guglielmo Marconi, manco a farlo apposta, si chiamava Elettra.. " ...anche la nave image su cui Guglielmo Marconi effettuò numerosi esperimenti di radiofonia. Varata il 27 marzo1904 venne affondata il 22 gennaio 1944.

image
La prua è conservata all'AREA Science Park a Padriciano presso Trieste e sempre nel capoluogo giuliano altri resti della nave sono conservati presso il Civico Museo del Mare e il Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa. La poppa della nave (con l'elica) è invece esposta all'entrata del Centro di telecomunicazioni di Telespazio, nel Fucino.

La Marina Militare ha battezzato con il nome Elettra una nave di supporto entrata in servizio nel 2003.

 
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l'Isola che non c'è ?
Electris Ins
Elettra

Era una delle Pleiadi, insieme con le sette sorelle, Maia, Taigete, Alcione, Celeno, Sterope e Merope. Insieme a loro, Elettra abitava l'isola di Samotracia.
Nel mito Gli amori con Zeus Elettra, insieme a due delle sue sorelle, fu amata da Zeus; dalla loro unione nacque Dardano, il capostipite della dinastia di Troia, il quale abbandonò la terra in cui la Pleiade l'aveva dato alla luce per recarsi in Troade. Il figlio secondogenito che ebbe da Zeus era Iasione, il quale da adulto fu amante della dea Demetra. Infine ebbe anche una figlia, Armonia che il padre degli dèi assegnò come sposa all'eroe Cadmo.
Talvolta le si attribuiva un quarto figlio che avrebbe sempre avuto da Zeus, Emazione, che, al contrario dei suoi fratelli, rimase in Samotracia e qui vi regnò fino alla sua morte.
La vicenda del Palladio La leggenda di Elettra si ricollegava anche al sacro Palladio. Zeus, colpito da un violento amore per lei, volle violentarla ma la fanciulla fuggì e cercò asilo gettandosi presso il prezioso simulacro. Tuttavia a nulla servì poiché Zeus riuscì nel suo intento e rese incinta la giovane. Del sangue vaginale caduto, segno della perduta verginità, cadde sulla statua, profanandola. Adirata, la dea Atena, proprietaria del simulacro, scaraventò il Palladio e la stessa Elettra sulla terra. Oppure fu lo stesso Zeus, irato per l'opposizione di Elettra, a gettarla indignato sulla terra.
Secondo altre leggende fu proprio Elettra a donare il sacro simulacro a suo figlio Dardano, il quale la pose all'interno della città che fondò, come protezione per l'intera rocca.
La fine Al termine della guerra di Troia, Elettra, che aveva assistito dall'alto del cielo a tutte le gesta dei discendenti del suo illustre figlio, si consumò di dolore alla vista della mitica città di Troia in fiamme. Per la disperazione fu tramutata, insieme alla sue sorelle, in stella, nell'attuale costellazione delle Pleiadi.
La leggenda «italica» La versione della leggenda che davano le popolazioni italiche era ben diversa; la Pleiade Elettra, moglie del re etrusco Corito, (secondo alcune leggende figlio di Zeus e della stessa Elettra) diede al marito due figli: Dardano e Iasione.
Bibliografia
Fonti Pseudo-Apollodoro, Biblioteca III, 10,1 Conone, Narrationes 21 Virgilio, Eneide, libro III, verso 163 Euripide, Fenicie 1136. Moderna [modifica]Pierre Grimal. Dizionario di mitologia. Parigi, Garzanti, 2005. ISBN 88-11-50482-1 Robert Graves. I miti greci. Milano, Longanesi. ISBN 88-304-0923-5
Dal Portale Mitologia greca: http://it.wikipedia.org/wiki/Elettra_(pleiade)
 
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“Electris Ins.” L'isola che non c'è.
Ho fatto ricerche accurate su quest'isola che non c'è.....
Si tratta molto probabilmente di un errore di posizione del cartografo, infatti le Cheradi attuali erano chiamate dai Greci "Elettridi", in onore di Elettra, figlia del dio Poseidone molto venerato a Taranto (il leggendario fondatore della polis, Taras, era figlio di Poseidone). Più probabilmente fu loro attribuito questo nome perché su di esse crescevano alberi bituminosi che producevano elettro, ovvero ambra, come testimoniato dal ritrovamento di monili in ambra nel territorio circostante.
L'isola grande (ora San Pietro) era chiamata Phoebea in onore della dea Artemide per via della folta boscaglia, mentre l'isola piccola (ora San Paolo) semplicemente Elettra.
 
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Elettra (nota anche come 17 Tauri) è una stella nella costellazione del Toro; si tratta di una delle componenti dell'ammasso aperto delle Pleiadi, di cui costituisce la terza stella più brillante in termini relativi (magnitudine apparente 3,72), e giace ad una distanza di circa 440 anni luce dal sistema solare. Il suo nome proprio deriva dalla figura mitologica Elettra, una delle Pleiadi mitologiche.


800px-Pleiadi_it


La posizione di Elettra nelle Pleiadi


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Elettra appartiene alla classe spettrale B6III ed è pertanto una gigante blu, ossia una stella in fase di dilatazione a causa dell'espansione che sta iniziando a subire per il progressivo esaurimento della scorta di idrogeno nel suo nucleo.

La sua luminosità assoluta è pari a 1225 volte quella del Sole, a causa dell'alta temperatura superficiale della stella, quantificata in 14.000 K. Con un raggio 6 volte quello della nostra stella, è una delle quattro stelle giganti dell'ammasso.

Elettra compie una rotazione sul proprio asse con una velocità di circa 170 km/s, completandone una in meno di 1,75 giorni. Come altre stelle delle Pleiadi, è circondata da un disco circumstellare di materia espulsa, il che la rende una stella Be. La sua massa è stimata in 5 masse solari, e la sua età sarebbe di 130 milioni di anni.

Sono state registrate storicamente alcune occultazioni perfette di questa stella ad opera dei pianeti del sistema solare e della Luna; l'ultimo di questi eventi avvenne il 9 maggio 1841 ad opera del pianeta Venere.

A partire dal suo spettro e grazie ad alcune osservazioni condotte durante un'occultazione dell'astro da parte della Luna, è stato possibile comprendere che Elettra è una stella binaria stretta. La sua compagna, probabilmente una stella bianca di sequenza principale, orbita a 0,8 UA dalla gigante blu con un periodo di 100,46 giorni.


Pleiades_Elihu_Vedder
Rappresentazione delle Pleiadi in un dipinto di Elihu Vedder esposto al Metropolitan Museum of Arts di New York.




Le Pleiadi: tra mito e realtà


Atlante, il titano che reggeva il mondo sulle sue spalle, ebbe diverse relazioni amorose tra le quali quella con Pleione dalla quale nacquero le Pleiadi (perseguitate da Orione vennero mutate in stelle da Zeus) conosciute anche come le "Sette sorelle" perché sette sono le stelle più luminose che possono essere osservate dalla terra anche a occhio nudo: Alcyone (magnitudine 2,9), Atlas, Electra, Maia, Merope, Taygeta, Pleione, Celaeno e Asterope (che è doppia, con componenti di magnitudine 5,6 e 6,4). Se ci si spinge fino alla quattordicesima magnitudine si contano 625 stelle, tutte nate nel grembo della stessa nebulosa 20-30 milioni di anni fa. La distanza è di circa 430 anni luce. La parola Pleiadi, secondo la tradizione classica, significa "colombe" perché si narra che Zeus trasformò sette sorelle in colombe e le posizionò in cielo, ma secondo un'altra versione deriverebbe dal greco "plein", navigare, perché considerate le stelle dei naviganti, grazie alle quali stabilivano l'inizio della stagione propizia per solcare i mari. Si tratta di un piccolo raggruppamento di stelle che rappresenta un buon test per la vista: normalmente se ne distinguono sei o sette, ma c’è chi ne ha contate 14.
Se ne vedete solo sei non spaventatevi, la settima è visibile solo in condizioni di buio totale o da un osservatore dalla vista acutissima.
La storia delle "sette sorelle" ha affascinato da sempre tutte le culture, dai greci ai maya, passando per gli aborigeni australiani, ma il destino delle Pleiadi è sempre stato quello di diventare stelle.

I Troiani avevano una versione della storia di Atlantide molto particolare e interessante. Raccontano che la loro civiltà era stata fondata da Dardano che si diceva provenisse da Atlantide. Dardano era nato in un isola lontana, situata ad Ovest da Elettra e Atlas, che diede nome a quella terra. Atlas aveva una sorella che partorì Clione, dea del mare, dalla quale ebbero origine le Pleiadi.

Secondo un’antica regola babilonese, solo un tredicesimo mese doveva essere aggiunto al calendario lunare e sola quando si vedeva la costellazione delle Pleiadi e la luna esattamente per come appaiono sul "disco solare di Nebra". Un disco di bronzo e di 32 cm di diametro, con applicazioni di lamina d’oro a rappresentare il sole, la luna, e le stelle ed è la rappresentazione più antica del cosmo conosciuta ad oggi. Un gruppo di sette punti era stato già in precedenza interpretato come la costellazione delle Pleiadi come appariva 3,600 anni or sono. La spiegazione del proposito del disco getta ora nuova luce sulle conoscenze e capacità astronomiche dei popoli dell’Età del Bronzo che non avrebbero tenuto l’orologio di Nebra contro il cielo per osservare la posizione degli astri. Il mese intercalare era inserito quando vedevano che il cielo corrispondeva alla mappa sul disco che tenevano tra le mani. Ciò accadeva ogni due o tre anni.


La prominenza delle Pleiadi nel cielo notturno (nel cielo invernale nell'emisfero boreale e nel cielo estivo nell'emisfero australe) le ha rese importanti in molte culture:
Tra i Maori della Nuova Zelanda, le Pleiadi sono chiamate Mataariki e il loro sorgere ad oriente significa l'inizio del nuovo anno (in giugno).


Si dice che gli Indiani d'America misurassero la vista col numero di stelle che riuscivano a distinguere nelle Pleiadi. Anche nell'antichità europea, specialmente tra i Greci, le Pleiadi erano considerate un test della vista.
Gli Aborigeni australiani credevano che le Pleiadi fossero una donna che era stata quasi violentata da Kidili, l'uomo della Luna. Alternativamente, erano sette sorelle chiamate le Makara.

Dicono di loro:

Quando sorgono le Pleiadi, figlie di Atlante, incomincia la mietitura; l'aratura, invece, al loro tramonto. Queste sono nascoste per quaranta giorni e per altrettante notti; poi, inoltrandosi l'anno, esse appaiono appena che si affili la falce.
Esiodo, le Opere e i Giorni (III, 383-386), VII sec. a.C


Lieto l'eroe dell'innocente vento,
La vela dispiegò. Quindi al timone
Sedendo, il corso dirigea con arte,
Né gli cadea su le palpèbre il sonno
Mentre attento le Pleiadi mirava,
E il tardo a tramontar Boòte e l'Orsa
Che detta è pure il Carro, e là si gira,
Guardando sempre in Orïone, e sola
Nel liquido Oceàn sdegna lavarsi
L'Orsa, che Ulisse, navigando, a manca
Lasciar dovea, come la diva ingiunse.
Omero, Odissea (Libro V)


Quando il Toro a capo basso è spinto nel suo sorgere a rovescio
al sesto suo grado guida le sorelle Pleiadi
in gara di splendore. Sotto il loro influsso vengono
alla luce vitale i seguaci di Bacco e di Venere,
spiriti folleggianti tra banchetti e festini
Manilio, Astronomica (V140-144), I sec. a.C.


Mentre io parlo, precipita nelle verdi acque
Lo Scorpione temibile per la punta della sua coda eretta.
Quando sarà trascorsa la notte, e il cielo comincerà appena a coprirsi
di rosso, e s'udrà il lamento degli uccelli aspersi di rugiada,
e il viandante che ha vegliato la notte deporrà la torcia
semibruciata, e il contadino tornerà al consueto lavoro,
le Pleiadi, che si dicono sette ma in realtà sono sei,
cominceranno ad alleggerire il peso sulle spalle paterne.
O perché sei di esse vennero all'amplesso con gli dei
(si dice infatti che Sterope abbia giaciuto con Marte,
Alcione e te, bella Celeno, con Nettuno,
Maia ed Elettra e Taigete con Giove), e invece la settima,
Merope, si sia congiunta con te, o Sisifo, un mortale,
e ne provò pentimento, e sola per pudore di ciò si nasconde;
oppure perché Elettra non sopportò la vista
della rovina di Troia e si coprì gli occhi con le mani
Ovidio, i Fasti (IV, 163-178), I sec. a.C.





 
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CITAZIONE (ElectraMB @ 22/6/2011, 14:19) 
" ... La figlia di Guglielmo Marconi, manco a farlo apposta, si chiamava Elettra.. " ...anche la nave (IMG:http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/3...cht_Elettra.jpg) su cui Guglielmo Marconi effettuò numerosi esperimenti di radiofonia. Varata il 27 marzo1904 venne affondata il 22 gennaio 1944.

La Marina Militare ha battezzato con il nome Elettra una nave di supporto entrata in servizio nel 2003.

Parlatene male, ma parlatene, Maestà! Ahahah!
Non che qui ovviamente ne parlassimo male, ce manca solo che la scure sempre affilatella resta, nevvero?;-)
Ma insomma...
Con un nome così, del resto, si fa presto! Io, poveretto, al massimo ho un Apostolo da citare!...
Un banale dodicesimo di un unicum, pensa tu!:-)

Elettra Marconi, per la cronaca, era compagna di classe di mia Mamma al Cabrini di Roma, se non sbaglio (o era il S. Angela Merici?.. Boh?;-) ed era nota con il simpatico soprannome, emblematico, di "Elettra vengo anch'io!".. Sapore antico di scherzose ed eleganti prese in giro innocenti ed educate, nevvero?:-)
Sposò il principe Carlo Giovanelli, il quale fu animatore e.. tappabuchi di molti salotti romani e non. Tuttora in SPE, devo dire!;-)
Potrei raccontare qualche ...esipodio divertente, ma credo che tralascerò.. Sai com'è in tempi di privacy e di intercettazioni selvagge, meglio evitare, neh?.. Ahahah!
Ciao!
Andy


elettra
(Nella foto, Elettra Marconi sull'omonimo yacht, nel 1936)
 
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Foto: 1986 - Loano - Elettra Marconi Trophy
Da sinistra: La Marchesa Maria Cristina Marconi e Elettra Marconi, rispettivamente vedova e figlia del grande scienziato;
Giuseppe Lavagna, ultimo superstite dei componenti l’equipaggio del panfilo “Elettra”,
il Dr. Onofrio Giovenco, Presidente del Comitato per il reintegro del panfilo Elettra,
I7WWW Mimmo Martinucci, allora Segretario Generale dell’A.R.I. (Associazione Radioamatori Italiani) (al microfono);
I1YXN, Libero Meriggi, Presidente della Sezione ARI di Loano e animatore instancabile dell’Elettra Marconi Trophy.
(Foto: I1FX - Archivio Mimar)

Elettramarconi

 
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che bella piega stà prendendo questo post !!!!
Ricordi di un tempo passato che rimangono incisi a fuoco nella mente e nel cuore...grazie Andy...grazie Mimmo !!! :wub:
 
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view post Posted on 23/6/2011, 09:40     +1   +1   -1
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Oltre l'Emozione

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Molti luoghi.. nessuno dei quali, in fondo, mi è poi tanto lontano!:-)

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Vabb, Sua Maestà mi spinge, mi urge, mi chiama al cimento, allora ed io, Gentiluomo di antica Scuola, come fo a tirarmi indietro?
Del resto sono anche non poeta e molto meno istituzionale e più Gian Burrasca di Mimmo, ergo eccomi qui!Ahahah!

Eccovi allora un gustoso esipodio.. autentico, neh?

Un giorno la coppia Marconi/Giovanelli esendo in viaggio di nozze, si recò in Portogallo.
Naturalmente l'Ambasciatore si precipitoò con Consorte al seguito, all'aereoporto per riceverli e per fargli da guida.. Bene o male, era la figlia di uno dei Grandi dell'epoca, e il Fascismo aveva eletto suo padre a simbolo delle italiche glorie scientifiche (un'altra fu Nicola Pende, firmatario del Manifesto della Razza, ma lasciam perdere!;-) , quindi non c'era nulla da fare: protocollo quasi da Capo di Stato in visita!

Bene, durante la vacanza, la coppia fu invitata ad una sorta di sagra di paese, ove i locali preparavano una enorme fritturona di pesce, servendo poi il tutto su pezzi di carta paglierina.. Quella che oggi non si trova manco quasi più, ma io me la ricordo benissimo, per dire!;-)

I quattro si siedono ad una panca posta sulla spiaggia insieme a tante altre e dopo un po', ecco arrivare un baldo giovine, irsuto e sudato comme il faut, il quale, vestito secondo l'uso locale, ovvero casacca bisunta e pantaloni appunto "alla pescatora", gli mette il vino sul tavolo e fa per andarsene...

Si sa, per quanto amabasciatore d'Italia e Consorte con coppia insigne, quelli se ne fregano e servono tutti alla stessa maniera...

Govanelli, così lo raccontano, ha un completino di lino chiaro e panama in testa. Elettra cappellone di paglia e vestititino in voile, perfetto epr un concorso ippico, ma lì decisamente fuori posto:-)
L'Ambasciatore e Signora, assai più adusi alle circostanze, sono in magliettina e pantaloni di cotone.. dignitosi ma sportivi, vivaddio!;-)
A questo punto, accade l'imprevedibile, perché il Prence, tutto sussiegoso ed affettato more (suo) solito, che ti fa?
Si sbraccia verso il solido pescatore e gli dice: "Senta, caro.. potrei avere per cortesia, per me e mia moglie una... Supreme de volaille?"

Le cronache del tempo, pietose e dignitose, tralasciano di raccontare cosa accadde e quale fosse la reazione del giovinotto, ma certo che da lì si capisce come fare l'ambasciatore sia un mestiere mica tanto facile, neh? Ahhah!

Ciao, a dopo!
Andy


glf24_carlo-giovanelli_mini
Nella foto, Il Prence Giovanelli in una foto d'archivio

Edited by AndreaEmiliani - 23/6/2011, 10:47
 
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view post Posted on 23/6/2011, 09:46     +1   -1
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Oltre l'Emozione

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:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
.... e vai con il gossip !!!!
Troppo forte !!!!

 
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view post Posted on 11/8/2020, 23:35     +1   -1
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Emozione Infinita

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QUOTE (ElectraMB @ 6/23/2011, 10:46 AM) 

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
.... e vai con il gossip !!!!
Troppo forte !!!!


Diaminetto, stavo improvvisando un testo poetico con l'argomento di Elektra, e mentre cercato sulla rete, si sono aperti diverti links, tra cui questo, allora la metto anche qui per prima e poi la posto in seguito da sola e vorrei sapere se c'e' una divinita' simile o con caratteristiche simili in cui ci sia in qualche modo, inserito il contesto trino, non solo quello di padre/madre/figio, ma come triplice dea, come 3 diverse eta' della stessa persona o 3 caratteristiche etc...che poi simultaneamente la collegano al concetto del 7 impresso registrato e tramandato nelle tante stori leggende miti racconti del passato....ovviamente troviamo anche il 9 che fa sempre parte dello stesso concetto integrato in vari modi in queste testi e contesti antichi ne ne contegono trasmettono le varie essenze, chi in un modo, chi nell'altro, chi ignorando alcuni elementi o dandogli valori particolari, che mettendone in risalto altri nei tanti testi multi/dimensionali collegati simultaneamente a diversi concetti fatti combaciare con gli eventi celesti e quelli delle storie degli uomini che alle caratteristiche delle stelle e dei corpi celsti a volte si paragovavano creando parallelismi dei diversi mondi....

Quali sarebbero le leggende/storie piu' antiche relative a questa musa/dea o come la vogliamo chiamare e per caso sono rifacimenti di leggende/credenze/usanze piu' antiche riadattate ai nuovi scenari politici/religiosi il cui osso sacro portante, era ovviamente l'astronomia?




Elektra, eletta meraviglia,
fu dei Titani figlia.

Ancestrale dea trina, col tempo sempre piu' dimenticata,
nelle ceneri di storie e leggende la sua ombra e' preservata.

Quel suo trono spodestato, il suo templio sconsacrato,
da uno Zeus assai adirato che il suo cuor ha violentato;
con i fulmini ha accecato, tutti gli uomini di stato,
ed il buio riportato, che lei aveva illuminato.

Nell'olimpo resta un vuoto,
peche' tutto al mondo ha dato,
ma col cuore ho fatto un voto,
che ogni animo ha abbagliato.

Possa questa lieve fiamma
farle giungere una manna,
ricordare la sua forma,
di fanciulla, donna e nonna.

 
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14 replies since 22/6/2011, 07:11   2434 views
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