| benissimo, Electra, hai ricostruito il personaggio di una donna infelice, usata e poi abbandonata da un uomo che, sarà anche stato "pius", obbediente al volere del fato, ma si mostra di una insensibilità terrificante nel racconto virgiliano: quando Didone, disperata per l'annuncio della partenza, gli ricorda che per lui ha violato il giuramento fatto al marito morto, è stata oggetto di biasimo da parte dei suoi sudditi, è stata pronta a condividere il trono, lui risponde di non averle mai chiesto nulla, non solo, ma aggiunge che, se potesse contrastare il volere del fato e gli ordini degli dei, non rimarrebbe mica lì con lei, ma tornerebbe indietro a Troia, per di più, quando lei lo supplica almeno di ritardare la partenza attendendo che il tempo sia più clemente, si affretta a partire nella notte... mi ha sempre ricordato, attualizzando la situazione, quegli uomini che lasciano le donne dicendo che "non le meritano", "le avrebbero rese infelici", "si sarebbero resi infelici a vicenda"... e tutti i luoghi comuni che mascherano la realtà di non amare più (o di non avere mai amato)...
...aggiungo alle citazioni illustri anche l'opera del Metastasio "Didone abbandonata", in cui,però, la protagonista del dramma effonde con tanti sospiri il suo dolore da trasformarsi in una damina arcadica anziché in un'eroina tragica...
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