[QUOTE=sergio941,23/12/2012, 14:50 ?t=64370032&st=0#entry522388090] DEL DENTRO E DEL FUORI ALL’ATTINENZA
Caro Andy, prima che, passate le feste, si torni a scervellarsi per partecipare al prossimo concorso, sarebbe bene fare chiarezza, una volta per tutte, sulla ormai famosa e abusata parola: ATTINENZA. Ci sono due modi per interpretare questo termine, il primo è quello più logico e più seguito che dice di ATTENERSI il più possibile al tema imposto. Dove per ATTENERSI si deve intendere sviluppare il brano o la poesia scrivendo e descrivendo senza perdere i riferimenti al tema. Questo significa, per il lettore, avere un facile aggancio di riscontro. Nel secondo caso invece, l’ATTENERSI viene inteso come un semplice consiglio, nemmeno una raccomandazione ma un escamotage creato apposta per permettere a quei commentatori che vogliono evitare esclusioni tecniche, di inventare fantasiosi e ridicoli agganci che i più non riescono a capire.
Un esempio. Se il tema è Napoleone e un partecipante racconta, anche in modo perfetto, la storia romantica di Pietro, pescatore dell’isola d’Elba innamorato di Maria, figlia del fornaio di Porto Azzurro. Non si può trovare attinenza al tema inventando che Pietro è il pronipote di Arturo che riforniva la cucina di villa Napoleone durante i trecento giorni del suo primo esilio.
Insomma, l’attinenza c’è oppure no. Capisco che non siamo in un’aula scolastica né all’università ma, vista l’impossibilità di pretendere un giudizio professionale che tenga conto dei veri valori letterari, visto anche il vero scopo del concorso improntato ai canoni dell’amicizia e della cordialità, credo che un briciolo di buon senso debba consentire una valutazione più seria sull’attinenza o no al tema proposto. Anche in considerazione del fatto che un arzigogolare fantasioso per fornire attinenza a un brano che attinenza non ha, può essere legato a un vantaggio che non ha una stessa forma di compensazione per coloro i quali il tema lo affrontano nel migliore dei modi.
Allora proporrei un radicale cambiamento della votazione e dei commenti, cosa in parte già ptoposta da altri. In poche parole questa la proposta:
Dunque.. Io, si sa, sono e resto un grandisismo sostenitore di concorrere in modo anonimo, non palese., Ho, lo ripeto per coloro che non lo sapessero, combattuto strenuamente per questo, in Staff. Poi, sulla base di una votazione, si è deciso di passare alle nuove modalità. HO chinato il grugno, perché io prima che le miei idee, tendo a difendere il bene del sito e questo, per alcuni, non per me, era la soluzione a tutti i problemi, visto che il regolamento da me a suo tempo stilato e votato all'unanimità dallo Staff, sembrava diventato lo Statuto del NSDAP, ossia il partito fondato da Hitler, tanto era "cattivo" troppo denso di divieti e precetti.. Vabbè, non dico nulla, ma certo mi pare che, anche dodici regolamenti nuovi al giorno, non soddisferebbero mai tutti gli utenti, per cui mi verrebbe da dire: aboliamo i regolamenti ognuno fa il cavolo che gli pare e così forse finalmente sarete tutti contenti! Ehehehe! Così nun se pole, giustamente, già per me si è sbagliato a cambire ogni due per tre le regole, ma non citerò, per non infastidre qualcuno, le mie esperienze di gestione concorsuale nonostante che con tutte le polemiche e le accuse, noi siamo rimasti semrpe fedeli al regolamento origiunale, salvo piccolissimi aggiustamenti, ma vissuti in corso d'opera, per altro. Tanto premesso, e torando a ringraziare Sergio per il suo intervento e le sue proposte, rispondo appunto ad ogni suo punto, ma resta che rimane solo il mio pensiero, e quindi ve lo pigliate per tale, che le TAvole della Legge non le ho, avendomele soffiate un vechciaetto malvaghio con l'inganno, ma qeusto è un altro racconto e me lo tengo se mai capiterà che il tema sia.. attinente a qeusto, prima o poi! Ahahah!
1)Tutte le opere in concorso devono essere commentate, tranne la propria. La mancanza di uno solo dei commenti (restando immutata la facoltà del responsabile di ricordare al partecipante la sua dimenticanza) toglie al partecipante il diritto di voto.
No, non concrodo, Sergio. O meglio: non concordo soprattutto in anonimato. Ovvero: se la publbicvazione è palese, amen, hai anche ragione. Si potrà, semmai, far chata in.. "Difesa" o a spiegazione del proprio scritto, ma senza necessariamente commentarlo, è giusto. Rimane, per me, ottimo esercizio il commentare la propria opera, per imparare l'umiltà, la difficoltà di non disvelarsi, pur sentendosi massacrare, ma appunto, senza anonimato serve a poco, tale obbligo, anche perché è per me poi divertente vedere come la gente ha commentato il proprio parto. Per me, uso il sistema di comemtnare "dimenticandomi" che è mio, ma insomma.. Va bene, in publicazione palese, mi sta bene. Considera che io ho un totale disinterese per i concorsi palesi, per me non ha più alcun valore, giocare così, ma sicome è un giouco, appunto, va benisismo, divertitevi, io vengo solo per amore di partecipazione, ma per me ormai è una cosa ben diversa, lasciatemelo dire. Ho lealmente promesso che avrei partecipato, e lo faccio, non meno lealmente, però permettete io dica che così non è un concorso, è.. boh, decidete voi cosa sia!;-)
2)Alla fine del commento si dovrà esprimere un voto, da 4 a 9.
NO! Non accetterò mai, per quel che vale la mia modestissima opinione, una votazione limitata al voto nuemerico, ma che siamo fuori di capoccia? A scuola, e dico a scuola, si tende, ormai, a preferire una votazione dotata di un giudizio più articolato e noi ci mettiamo a fare peggio che cinquant'anni fa? No, mai sottoscriverò una cosa del genere, mi spiace, ma lo dicevo e lo ripeto ora: no, è veramente sbagliatissimo! Poi, se mi dite che uno, insime al commento, può dilettarsi a dare un suo voto numerico, ma non codificato epr regolamento, okay, benone,. Già accade, e qualche volta, erp scherzo, l'ho fatto anche io. MA altro è un perosnale modo di fare, altgro è codificare un obbligo. Son cose molto diverse. Del resto, ha ragionissima il CAravaggio: siamno su un sito di scrittura, ergo dovremmo tutti essere in grado di redigere un commento letterario, più o meno impostato ed articolato. A me, vedere un 9 o un 4 offenderebbe, così tout court! Se vado a scuola, lo devo accettare, talora, ma già all'univeristà i professori, prima di scriver il voto sul libretto, erano usi a motivare il loro voto con lo studente. Ripeto: se uno vuole aggiunger la positlla numerica, lo faccia, ma non ci starei mai, e davvero non parteciperei proprio ad un concorso così organizzato. Lo dico a futura memoria, quindi lealmente.. Non chiedete a me, di sottoscrivere un simile precetto, perché io, in un caso simile, mi asterrei proiprio dall'esserci. Che valga poco il mio contributo, in opera come in commento, okay. Anzi, forse si avrà un concorso migliore, non so. MA io ho detto la mia.. Augh!;-)
3)Oltre al voto per il brano quale espressione del gusto personale che abbia o no criteri di valutazione tecnica, è possibile un voto staccato, da 1 a 3, che indica la fedeltà (o l’attinenza) al tema del concorso.
Ancora un avolta, dico, seguitando quanto sopra detto, NO! Se è difficile far capire il proprio apprezzamento con un voto, figuriamoci 'poi il concetto, sottilisismo, dell'attinenza, eddai! Io vedo attinenza con il tema anche nel racconto di Light (scusa, Roberto, se ti riprnedo ad esempio, ma sai che ho discusso con il nicklibero, e quindi.,,. abbi pazinza!;-), sia pure in maniera molto diversa da come era formualto, per molti lo starci. quindi che dovrei fare? Scrivere due o tre chiuderla lì? Sennò, se posso dire tre e poi argomentare, ache serve anche votare numericamente? A nulla, è un pleonsasma, direi! Inoltre, davvero.. Io ho semrpe cassarto racconti che, secondo me erano fuori tema, o altri che invece lo erano., senza tanti complimenti. Per me, si sta dentro ad un tema in molti modi, ma Serfgio cortesemente ricorda come io amo votare, ergo mi spiace, ma per me non sarà mai solo l'attinenza al tema a farmi votare, ma essa è solo un elmento, pur importante, del giudizio complessivo. Poi, che ci siano personaghgi che scrivono APPOSTA fuori tema, eprché SE NE FREGANO del tema, è un problema loro, e se me ne aggorgo, lo dico come sempre l'ho detto, anche discutendo animatamente. In qeul caso, il voto non sarebbe uno ma meno zero anche per il capolavoro letterartio (che registrerei comunque ovvimanete), amici miei!,-)
4)Questo sistema offre la possibilità di eliminare l’imbarazzo di coloro che hanno poca dimestichezza con il commento.
Quesrto sitema è un escamotage prr concedere a gente che ama scrivere anche fior di racconti il piacere di fare come gli pare! Io non ci sono mai stato e non ci starò mai! Notate, per gentilezza come una Rita, in arte Nonnsantissima, che prima commentava con banali emoticons (è il concetto ad essere sedcondo me banale, non le emoticons, che possono anche essere pregevoli, epr cartià:-), poi dopo molte mie insistenze, ha cominciato a commentare ed ora,va detto, a volte scrive dei commenti da antologia.. Nihil difficile volenti, signori miei!";-) Altro discorso era, a tempo suo, che lo facersse Ele, che conosceva il nome degli autori, etcetera, ma ora, anche lei, a mio parere, dovrebbe cominciare a sforzarsi, sopratutto come gestore del sito.. di scrittura, non di grafica e di emoticons, se non vi spiace, amici! Anzi, colgo l'occasione per invitarla a voler commentare con commenti lettertari, che quando ha voluto rispondere a determinate cose, lo ha saputo fare, quindi.. coraggio!:-) Concludo dicendo che a me un commento fatto con una emoticon non racconta nulla non aiuta me a migliorarmi, ergo lo trovo inutile. Poi ognuno la vede come le pare, ovvio!;-)
5)Il concorso potrà avvalersi di un tempo di partecipazione più lungo e la votazione sarà diretta e immediata, senza regalie dell’ultima ora.
Questo, scuserai Sergio ma me lo devi meglio spiegare.. Non ci capisco nulla, e sarà colpa e limite mio, ma davvero ti sarei grato tu argomentassi più chiaramente.. Così poi magari posso risponderti. Grassie!;-)
6)Per evitare ingorghi di tempo, la presentazione dei lavori dovrà terminare tre giorni prima della fine del mese in modo da dare il tempo necessario agli ultimi commenti e relative votazioni.
Nulla quaestio. Sono cose utili, non fondamentali, ma non credo di aver nulla da obiettare, in tema.
Con questo metodo si ha uniformità di giudizio anche sull’attinenza al tema e qualche problema in più per coloro che intendono dare un’impronta personale legata in modo particolare a questioni che esulano dal giudizio letterario.
Se, per esempio, un lavoro ha tre 7, due 8 e un 9, dare un 4 deve, almeno, avere una giustificazione fondata nel commento, altrimenti chi dà quel voto senza argomentarlo cade nel ridicolo.
Appunto, e dunque il voto numerico diventa confusionario e pleonastico, lietim che ci troviamo concordi, su questo punto! Ahahah!
Il rivolgermi a te è solo per il fatto che sei, forse, il più forte e fantasioso sostenitore del tema affrontato così e cosà, anche se dici che di fronte a due lavori di pari qualità letteraria ma uno attinente al tema, l’altro no, voteresti sempre il primo. E meno male. C’è anche qui un però che riguarda la valutazione qualitativa che è e rimane solo e sempre la tua, magari lecita ma sempre personale e discutibile. L’attinenza invece è decisamente più facile da riconoscere. Vero è che certe fantasie attinenziali molto spesso sono poco digeribili ai più, mentre chi il tema lo svolge al meglio ha un riconoscimento più immediato e popolare.
Non è un obbligo ma sono certo che il parlarne possa chiarire meglio le idee.
Senza dubbio alcuno, tanto che ti ringrazio convintamente! Care cose, e.. Chata libera! ;-) Andy
Edited by AndreaEmiliani - 26/12/2012, 12:42
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