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L'ULTIMA STANZA
E adesso? Questa è casa mia. Non c’è mia figlia, infatti non sento musica e internet è accessibile; è mattina, sarà a scuola… Mio marito è qui sulla foto incorniciata, quella del nostro matrimonio; io, vestita da sposa, bella e serena, accanto a lui ugualmente elegante e felice. Dunque sono nel mio salotto. Non mi basta. La mia stanza è oltre il corridoio, oltre la libreria a muro, oltre la camera chiusa di Letizia , oltre la porta uguale alle altre, ma che racchiude solo una scarpiera. Stupore antico, insieme con quello per l’altra porta identica che si apre solo su uno sgabuzzino. È avvenuto quando ho girato per la prima volta nella casa dove avevo deciso di vivere da giovane donna sposata. Ma è la stanza da letto, quella con i mobili antichi di mia nonna, quella che esplode di libri anche negli scaffali fissati intorno alla testiera del letto e quella col notebook che posso accendere per scrivere testi letterari il regno della mia creatività. Per questo è la mia stanza! Mancano sul muro i miei Attestati e le mie foto di ragazza, ma c’è un quadro dipinto da mio padre e la mia vecchia chitarra, ormai intonsa ma sempre accordata. Tornerà Cecilia a suonarla, guarita dalla sclerosi multipla che oggi l’affligge, purché di tutte le stanze della sua memoria, oggi socchiuse oppure spalancate, restino tracce indelebili oltre il tempo. Edited by Ce lia - 31/10/2009, 07:41 |