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Prima ci fu Venceslao,
nome improbabile ma era quello
del gatto di Cenerentola.
Piccolo, rosso e adatto
alle manine di una bimba di tre anni,
figlia unica finché, al posto del micetto,
non si fece spazio per il fratellino che arrivava.
E non fu lo stesso.
Neanche fu lo stesso
quando a trent’anni
lasciai Sting nella casa
in cui vivevo prima di sposarmi.
Peccato fu non suddividere
l’amore che scoppiava
nelle mie braccia
tra il micio anziano ormai
e l’uomo della mia storia.
Ora Sting non c’è più
tranne che sulle mie foto,
anche lì sbaciucchiato e stretto a me.
Ma forse sto sbagliando:
ne sento ancora il tepore,
quindi c’è.
Edited by Ce lia - 28/4/2014, 13:23
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